C’era una volta la colazione di Pasqua

C’era una volta la colazione di Pasqua e c’è ancora grazie alle storie dell’amico Daniele, storico appassionato e colonna portante del nostro Comitato Esecutivo quando si parla di cibo. E’ con queste sue righe che ci riportano indietro nel tempo che nasce il progetto del “CESTO della DISFIDA DI PASQUA” grazie alla Condotta Slow Food Valle Umbra.

C’era una volta la colazione di Pasqua. Rito cristiano che segnava il termine della quaresima. Dopo le privazioni dei quaranta giorni di “magro”, finalmente si tornava al consumo delle carni, come quella di agnello per i riti pasquali, e quella di maiale, che è l’animale dell’anno, di cui per ogni stagione, viene portato a maturazione un particolare salume. La mattina presto si imbandiva la tavola di ogni famiglia devota, con cibi simbolici e carichi di significato, che aiutavano a mantenere il contatto con la tradizione, la cultura, la civiltà e il territorio.
L’uovo, simbolo di rinascita, quindi evocativo della resurrezione, la coratella, ricordo della vittima sacrificale, il salame, il capocollo e la lonza, come concessione del ritorno al consumo del grasso che indica abbondanza, le primizie come i carciofi che annunciano la primavera, il vino rosso dolce, che segna la festa e la pizza di formaggio, antico elemento distintivo (insieme agli altri) di una ritualità pagana ricondotta da Costantino alla nuova religione di Roma.
Proprio questa pizza deriva da un antico pane descritto da Catone nel suo libro sull’agricoltura, col nome di LIBUM. Il termine proviene dal verbo LIBARE, da cui LIBAGIONE, antico rito propiziatorio che consisteva nello spargere liquido alimentare (vino, latte, idromele e via dicendo) a favore delle divinità. Accompagnava dunque il bere sacro e rituale di alcune ricorrenze. Tra gli elementi dell’abbondanza, i salumi occupano un posto primario e ci ricordano l’abilità dei romani nell’apprendere le tecniche di conservazione del SALSAMENTUM dai popoli integrati nell’impero. È dalle popolazioni celtiche che imparano la tecnica per fare i prosciutti. La produzione degli insaccati è invece prerogativa medievale, Norcia, prolungamento della scuola di chirurgia di Preci.
Dell’ormai rara abitudine della colazione di Pasqua (spesso riproposta come antipasto, con la regola del “poco di tutto”) sopravvivono due elementi, come due capitelli rimasti in piedi del un rudere di un tempio: il salame e la pizza di formaggio. Perfetto abbinamento di fragranze e come già ricordato, espressione territoriale di lunga millenaria tradizione.

Daniele Falchi

L’evento:

“IL CESTO della DISFIDA DI PASQUA”
Condotta Slow Food Valle Umbra

Prenotazione obbligatoria entro e non oltre
Giovedì 26.03.2021
pagamento anticipato tramite paypal o Bonifico

Contenuto del Cesto:
4 Pizze da 100/120 gr
4 Salami da 100/120gr
e 2 cadeaux del nostro partner Varnelli:
1 piccola fiaschetta di Varnelli liquore all’anice e…
… gli originalissimi Garibaldini, i cioccolatini con sorpresa all’interno.

Prezzi:
Soci Slow Food € 25,00
Non soci € 30,00
Cesto più tessera per nuovi soci o per rinnovi € 40,00

*********************************
con l’occasione RINGRAZIAMO i nostri FORNAI & NORCINI e il Partner VARNELLI

Lascia un commento

Archiviato in News

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *