
Il formaggio umbro torna al centro dell’attenzione. Dopo “Cheese”, la fiera internazionale dedicata i formaggi tenutasi a Bra, martedì 18 novembre alle 15 a Perugia alla Sala Polivalente della Camera di Commercio dell’Umbria Slow Food prenderà parte alla cerimonia di premiazione della rassegna “L’Umbria dei Formaggi”. Un’occasione anche per valorizzare il lavoro di Slow Food Umbria, da anni impegnata nel promuovere la qualità, la biodiversità e la cultura casearia del territorio.
Il Cuore Verde d’Italia produce circa 5.000 tonnellate annue di formaggi grazie ad oltre 3.000 allevamenti ovini e caprini. Un settore di dimensioni contenute, ma essenziale. Presidia, infatti, le zone interne, protegge il paesaggio rurale e conserva tradizioni pastorali che altrove rischiano di scomparire. Con il suo lavoro quotidiano, Slow Food Umbria sostiene questo modello basato su sostenibilità, cura del territorio e rispetto delle produzioni artigianali.
Se il comparto ovicaprino italiano vive una fase di cambiamento – negli ultimi anni gli allevamenti sono diminuiti del 20% e il gregge ha perso quasi il 10% dei capi – l’Umbria resiste grazie alla qualità dei pascoli e alla forza delle piccole aziende, spesso a conduzione familiare. Slow Food Umbria contribuisce a rafforzare questa tenuta, promuovendo un approccio che mette al centro l’origine, la biodiversità e la responsabilità produttiva.
“L’Umbria dei Formaggi” è organizzata tramite Promocamera, con il sostegno della Regione e delle principali organizzazioni agricole. Slow Food Umbria affianca l’iniziativa valorizzando un metodo di valutazione che premia trasparenza, qualità e conoscenza e passa per l’anonimizzazione dei campioni, l’analisi sensoriale affidata ai tecnici ONAF e procedure di esame rigorose.
I riconoscimenti previsti sono il Premio Qualità per i formaggi che raggiungono almeno 75/100 e il Premio Eccellenza per quelli che superano 80/100. L’obiettivo è premiare tutti i prodotti che raggiungono standard elevati. La rassegna punta, infatti, a valorizzare le produzioni pecorine, caprine e miste umbre, rafforzarne la presenza sul mercato, stimolare il miglioramento continuo delle aziende e raccogliere elementi per un futuro disciplinare del formaggio umbro.
Slow Food Umbria sostiene questa visione di sistema, orientata alla qualità e alla riconoscibilità delle produzioni regionali. In Italia il latte ovino rappresenta il 3,3% del totale raccolto, quello caprino lo 0,3%. Numeri ridotti, ma strategici per le aree interne. L’Umbria, con la sua scala produttiva contenuta e il forte legame con l’artigianalità, si distingue come una nicchia di eccellenza: un modello che Slow Food Umbria tutela e promuove come esempio di equilibrio tra tradizione, territorio e qualità.





















