Archivio dell'autore: elenacecconelli

Andiamo veloci, verso il turismo lento!

“Grazie a tutti per la partecipazione al convegno di ieri, con l’augurio che le porte che abbiamo aperto insieme possano spalancare davvero nuovi orizzonti”. Così Monica Petronio, Presidente Slow Food Umbria ringrazia dopo il successo del convegno “Lentamente viaggiare” che si è svolto a Palazzo Gallenga, Università per Stranieri di Perugia.
“Abbiamo capito che un turismo che approfondisce e crea relazioni è quello che davvero può dare valore alle comunità che ospitano – prosegue Monica – che chi viene in Umbria cerca tranquillità, benessere, sostenibilità economica e prodotti di qualità. E su questo lavoreremo, insieme!”.


L’evento è stato aperto con un coffe start con Loredana Angelantoni, cuoca dell’Alleanza Slow Food Umbria e Nancy Cerroni, agrichef.
Si è proseguito con due tavole rotonde. La prima intitolata “Il turismo che fa crescere la comunità” a cui hanno preso parte Fabrizio Pompei, Docente di Economia del Turismo, Università degli Studi di Perugia; Giacomo Miola, referente nazionale Slow Travel e Vicepresidente Slow Food Italia; Dominga Cotarella, Presidente Ass. Terranostra. Con la moderazione di Luigi Mundula, Presidente Corso di Laurea “Made in Italy, cibo e ospitalità – MICO” .
“L’Umbria come destinazione turistica” è stato oggetto di riflessione nella seconda tavola rotonda con Federico Sisti – Segretario Generale CCIAA Umbria Matteo Martelloni, Umbria Green Holidays; Antonio Lattanzi, Turismo Verde
Alexandra Krzyzewska Niclas, Terranostra Umbria Francesco M. Giuli, referente progetto Slowly; Elisa Giulietti, ITALEA Umbria, Turismo delle Radici e Jacopo Barbarito, Unione Terre dell’olio e del Sagrantino.

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Lentamente viaggiare: il valore del turismo per le comunità locali con Slow Food Umbria

PERUGIA – Si svolgerà mercoledì 4 dicembre alle ore 16 a Palazzo Gallenga, a Perugia, l’evento organizzato da Slow Food Umbria insieme al Corso di Laurea “Made in Italy, Cibo e Ospitalità” (MICO) dell’Università per Stranieri che prevede un coffee start e due tavole rotonde per parlare non solo del valore del turismo per le comunità locali ma anche approfondire a tutto tondo il turismo in Umbria: i dati, le interpretazioni e gli studi scientifici, le esperienze delle istituzioni, degli operatori agrituristici, delle associazioni di categoria del mondo agricolo e alcune “best practices”, esperienze di eccellenza, che già lavorano nella nostra regione.

Tra i tanti tipi di turismo che hanno avuto forte sviluppo dopo la pandemia, di sicuro il turismo che sa coinvolgere le comunità ospitanti è uno dei più interessanti. Fare turismo di comunità significa progettare insieme ai territori l’accoglienza turistica, decidere cosa raccontare di sé e come, misurandosi con le reali possibilità e opportunità presenti e con le aziende legate al settore eno-gastronomico e ricettivo, ma anche con i loro limiti, cercando di superarli insieme attraverso le opportune strategie in un’ottica di rete.

Il convegno avrà inizio alle ore 16.00 in modo insolito: invece di prevedere la consueta pausa del coffee break a metà della discussione, cominceremo con un “coffee start”, un momento conviviale con assaggi e degustazioni in stile “slow food”, che vuole essere una riflessione su come si può imparare a raccontare il territorio, anche a colazione e a merenda. Scelta delle materie prime, cura nella preparazione, organizzazione quotidiana della qualità quando si fa accoglienza turistica. Un obiettivo che in Umbria non solo è possibile, ma anche a portata di tutti e sicuramente uno degli elementi di qualità che fa ritornare i turisti volentieri nella stessa struttura o nello stesso territorio.Seguiranno poi due tavole rotonde, la prima coordinata dal prof. Luigi Mundula, Presidente del Corso di Laurea “Made in Italy, cibo e ospitalità – MICO” si porrà i temi di riflessione più generali: l’economia del turismo, l’indotto, il viaggio lento (o Slow Travel), l’esperienza agrituristica rispetto ad altre forme di ospitalità.

La seconda tavola rotonda, moderata da Monica Petronio, Presidente di Slow Food Umbria, verterà sulle specificità della nostra regione: come si posiziona l’Umbria tra le varie destinazioni nazionali? Qual è l’idea di Umbria che muove il turista? Quali esperienze di qualità possiamo proporre e raccontare? Come formare i nostri operatori? Ne parleremo direttamente con le istituzioni, la Camera di Commercio dell’Umbria, gli “attori” dell’ospitalità agrituristica e le loro associazioni di categoria, alcune associazioni che propongono esperienze originali.

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Un successo l’inaugurazione della sede virtuale di Banca del Vino di Terni

TERNI – Grande prima ieri per la nuova sede virtuale di Banca del Vino di Terni presso l’enoteca Le Clos alla presenza di Danilo Nada della celebre azienda langarola Nada Fiorenzo, di Federico Varazi, presidente di Banca del Vino e di Alessandro Marra della sede BdV di Napoli, già attiva da quasi 4 anni. Da gennaio molteplici appuntamenti bimestrali ripartiranno anche la sede di Terni per divulgare la conoscenza delle migliori aziende produttrici di vino “buono, pulito e giusto” secondo i dettami di Slow Food e della Slow Wine Coalition

‘Banca del Vino’ è un progetto Slow Food che ha lo scopo di costruire la memoria storica del vino italiano, selezionando, stoccando e conservando i migliori vini della penisola. In ‘Banca del Vino’ presso le Cantine Storiche dell’Agenzia di Pollenzo in Piemonte sono custodite oltre 50 mila bottiglie dei produttori aderenti dalla fine degli anni ’90 fino ad oggi.
Durante la serata si sono assaggiati e commentati i vini con uno dei protagonisti dei vini eccezionali della famiglia Nada (un nebbiolo ed una barbera e quattro barbaresco con una piccola verticale di tre annate di Rombone, il prodotto di punta) e si è parlato di come i cambiamenti climatici stiano influenzando già da quasi 25 anni la produzione dei vini e di come le aziende più virtuose stiano cercando di contrastarli per non perdere la qualità e le specificità dei singoli vini e dei diversi cru (in Italia denominati MGA Menzione Geografica Aggiuntiva). 

Danilo Nada ha ricordato come ogni singolo appezzamento di terreno delle colline di Barbaresco produca risultati diversi per le sue qualità e per la sua esposizione e quindi reagisca in maniera differente alle mutazioni in atto, nonché di quali siano le conoscenze acquisite dai produttori fino ad oggi sul tema che è ovviamente di basilare interesse per il futuro dell’enologia.
Dopo l’intervento introduttivo di Federico che ha spiegato cosa sia la Banca del Vino e quale sia il progetto partito dall’intuizione di Carlo Pedrini oltre 20 anni fa, la serata è stata animata da Alessandro Marra che ha coinvolto il pubblico a confrontarsi con Danilo Nada sulle specificità dei vini che abbiamo assaggiato e sulle tematiche di carattere più generale con una buona partecipazione del pubblico. E pur essendo una prima il successo della serata, grazie all’impegno di Maurizio Amoroso, Alberto Ratini e Luca della condotta, costituisce senz’altro un passo importante per Banca del Vino e per Slow Food Interamna Magna – Terni che speriamo possa dare i suoi frutti anche negli anni a venire.

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