Slow Food presenta la Guida agli Extravergini 2025. Umbria in prima linea per la biodiversità Ha riscosso consensi la presentazione umbra della 25esima Guida agli Extravergini di Slow Food, tenutasi sabato 14 giugno al Museo della Civiltà dell’Olio di Trevi. Punto di riferimento per chi cerca oli extravergini d’oliva di qualità, prodotti nel rispetto dell’ambiente, della tradizione e della biodiversità, la Guida è il frutto di un attento lavoro di selezione da parte di esperti e assaggiatori, racconta storie di olivicoltura virtuosa, valorizzando piccoli produttori che coltivano con cura e passione.
Tra le regioni protagoniste proprio l’Umbria, con la sua lunga tradizione olivicola e un patrimonio di cultivar autoctone che rappresentano un vero baluardo contro le minacce fitosanitarie, in primis la Xylella fastidiosa. In un momento storico in cui il batterio sta mettendo in crisi interi territori del Sud Italia, la diversità olivicola si conferma uno strumento strategico di resilienza.
Varietà umbre come Moraiolo, Frantoio, Leccino e San Felice, coltivate spesso in oliveti misti e in contesti collinari e biologici, contribuiscono non solo alla qualità sensoriale degli oli, ma anche alla salute degli ecosistemi. La Guida non si limita a un elenco di etichette, ma racconta i territori, le pratiche agricole sostenibili e la centralità della biodiversità come chiave di adattamento climatico e di difesa attiva contro le fitopatie.
“Slow Food – ha sottolineato la presidente di Slow Food Umbria, Alessandra Cannistrà – ribadisce la necessità di tutelare la ricchezza varietale dell’olivo italiano: un patrimonio che va oltre la qualità del prodotto, diventando presidio ambientale e culturale. Come documenta la Guida agli Extravergini, l’Umbria, con la sua olivicoltura identitaria e resiliente, sa esprimere modelli virtuosi da seguire”.
Sulla stessa linea gli interventi dell’agronomo Alvaro Paggi, fiduciario della Condotta Slow Food di Trevi, e di Saverio Pandolfi, esperto e collaboratore della Guida per Slow Food Umbria, che oltre ad illustrare la Guida ha premiato le aziende che più si sono contraddistinte per la qualità del proprio olio. Più articolata la relazione di Roberto Mariotti, tecnico del CNR e collaboratore della Guida, che ha ribadito l’importanza della diversità olivicola come strumento essenziale per la lotta alla Xylella fastidiosa, presentando anche i risultati preliminari del progetto di screening genetico “Omibreed” coordinato da CNR con la collaborazione di Slow Food Italia e finanziato dal MASAF.
È intervenuto poi Paolo Morbidoni presidente dell’Associazione Strada dell’Olio Dop Umbria per esprimere partecipazione e l’importanza di essere partner nell’ambito della grande comunità che unisce olivicoltori, fruitori e consumatori.
Per BioDea, azienda impegnata nei prodotti biologici e sostenibili per l’agricoltura, nonché sponsor della Guida, è intervenuta Annalisa Berrettini che si è soffermata sull’impegno e la sperimentazione al servizio sull’olivicoltura e dell’ambiente.
La mattinata si è felicemente conclusa con una degustazione guidata all’oro verde locale nel bellissimo chiostro del complesso di San Francesco.



